Approfondimento #20

Marketing al femminile

Marketing al femminile

Sensibilità, empatia e grande fiuto per il successo: è il marketing delle donne, che parla alle donne. Un salto in avanti, tanto auspicato quanto atteso, soprattutto in questo ambito. In occasione dell’8 marzo, giornata simbolo (e non unica) per le donne, che porta con sé secoli di lotte e conquiste. La cornice giusta per celebrare tre esempi vincenti nell’ambito del marketing femminile.

Marketing al femminile

Katia Bassi

Il primo esempio porta il nome di Katia Bassi, Chief Marketing and Communication Officer di Lamborghini, nonché prima donna a far parte del board della società. Cosa di non poco conto se si tiene presente il settore aziendale di appartenenza, culturalmente considerato materia esclusiva maschile. Non è, però, solo la sua posizione dirigenziale a rendere rilevanti i meriti di Katia Bassi. Ai suoi successi professionali va aggiunta la fondazione di Lamborghini FAB (Lamborghini Female Advisory Board), una sorta di network mondiale che connette quelle donne che, nel mondo soprattutto delle auto, sono arrivate a ricoprire ruoli un tempo esclusivamente maschili.

Marketing al femminile

Freddy

Un secondo caso di cui prendere nota è la nuova comunicazione 2020 di Freddy “PROUD TO BE THE WOMEN WE ARE” con cui promuove il loro pantalone WR.UP®. Si tratta di un prodotto scelto e amato dalle donne di tutto il mondo. Un prodotto simbolo dell’azienda, che ha saputo creare attorno a sé una vera e propria comunità. Questo coinvolgimento ha unito Paesi di tutto il mondo e quindi diversi modi di concepire bellezza e sensualità, nella vita quotidiana e nei momenti più speciali. Una campagna ben studiata che ha il grande merito di unire stile e bellezza per comunicare con forza l’orgoglio di vivere liberamente la propria femminilità.

Marketing al femminile

Veronica Benini

Il terzo esempio che abbiamo voluto riportare riguarda il digital marketing e porta il nome di Veronica Benini, nota online come “la Spora”. Il suo progetto rappresenta un perfetto connubio tra imprenditorialità femminile ed innovazione. In senso stretto la possiamo definire una Social Media Marketer specializzata nelle consulenze per progetti imprenditoriali di donne. Ha saputo cogliere le potenzialità dei social fin da subito e li utilizza in maniera strategica per lanciare e far crescere dei progetti innovativi di donne che vogliono conquistare la loro indipendenza economica nel web e nell’influencer marketing.

Questi sono solo tre casi, di un grande numero di buone pratiche imprenditoriali o iniziative comunicative. Esempi di marketing al femminile di grande successo che ci auguriamo possano spingere sempre più donne a credere nei loro sogni e realizzare i loro progetti professionali, qualsiasi sia l’ambito. Soprattutto il Marketing.

Approfondimento #19

Che succede se i social restano senza like?

Addio like? In principio fu Instagram e adesso sembrerebbe arrivato anche il momento di Facebook. Per ora il test riguarda solo l’Australia, ma potrebbe essere solo l’inizio di una rivoluzione epocale. La linea seguita da Zuckenberg è sempre la stessa ed è basata “su ricerche sul benessere degli utenti e contributi di professionisti di salute mentale secondo cui il conteggio dei like può causare pericolose comparazioni sociali.”

Una vera rivoluzione quindi, perché il like è stato l’elemento su cui si fondava il social network. È proprio il caso di utilizzare il passato perché in nome di una più moderata versione anti-vanità (vanity metrics) si è deciso di delikizzare i social. Ovvero il numero di reactions è ora visibile soltanto all’autore del post.

Giusto o sbagliato?

Questo sarà solo il tempo a dirlo. Va sottolineato però che questa scelta ha sicuramente una spinta dovuta ad un sentore sempre più “pop” e che vede crescere una specifica moralità sociale. Una presa di coscienza che vuole liberare gli utenti dalla pressione sociale dalla ricerca del consenso ad ogni costo. Dire addio ai like lasciando gli utenti più liberi di pubblicare i contenuti che preferiscono.

Like: da protagonista indiscusso a grande escluso.

Alcuni vedono in questo cambiamento la fine delle interazioni come metro di misura. La realtà è un po’ differente perché l’autore del post avrà comunque a disposizione questi dati. Sono gli altri utenti che, al contrario, non legheranno il loro like a questa metrica. Questo significa concentrasi maggiormente sul contenuto e quindi sul valore intrinseco del post. Visual, copy e content torneranno al centro dell’attenzione.

Alla luce di tutto questo il vero punto chiave sarà riportare in prima linea l’interesse del nostro
target e creare contenuti a cui è realmente interessato. Dal punto di vista del business le
valutazioni che si stanno facendo in Facebook tracciano la strada a noi creativi: non si finalizzerà
più il lavoro per influenzare maggior utenti possibili, ma per realizzare un’idea chiara, creativa e
vincente!

Che succede se i social restano senza like?

Approfondimento #18

User Experience diventa Experience Design

Partiamo dalla definizione. l’UX viene definita come l’insieme di tutti quegli aspetti emozionali, psicologici e fisici che si verificano prima, durante e dopo l’interazione. In principio si parlava solamente di Interazione Umana con il Computer, concentrandosi sull’interazione tra utente e prodotto, oggi ci si focalizza sull’esperienza, e si inizia a parlare di Experience Design.

In sintesi, pensare all’utente finale significa progettare per arrivare ad esperienze o emozioni positive, oltre che soddisfare i propri bisogni. Ne deriva una maggiore soddisfazione del cliente e il conseguente miglioramento della brand reputation.

Quello che può apparentemente sembrare un piccolo dettaglio può avere una grande influenza sull’esperienza complessiva dell’utente finale. Per arrivare è questo è necessario partire da un processo di lavoro ben delineato.

Proviamo a sintetizzarlo in 6 fasi:

1. Comprendere il Target
Familiarizzare con l’utente finale senza però dimenticare la direzione che vuole prendere il brand.

C’è sempre un problema da risolvere! Non perdere di vista i problemi degli utenti e agire per risolverli. Dicevamo anche di seguire le linee guida del brand perché non comunicare i propri valori significa automaticamente non godere di una buona UX.

2. Ricercare
Fase importante che mette le basi al progetto di lavoro. Scavare in profondità vuol dire comprendere le varie sfumature da considerare riguardo a un determinato gruppo di utenti. Come? Interviste, focus group, test di usabilità e questionari.

3. Analizzare
Si passa dall’ispirazione all’ideazione, le idee cominciano a prendere forma e diventano un concept. In questa fase entrano in gioco due fondamentali metodologie.

a. Creazione di User Personas
Si tratta del profilo dell’utente tipo del proprio progetto di design, figlio delle fasi precedenti.
Quello che emerge aiuta il team a comprendere età, formazioni, obiettivi e bisogni del pubblico per cui si sta lavorando.

b. Definizione di User Journey Map
La rappresentazione dell’interazione utente-prodotto, necessaria per immaginare e costruire l’empatia che si restaura con il prodotto, che in questa fase, è solo un concept.

4. Concretizzare
Il concept inizia a diventare qualcosa di concreto: si passa dalla progettazione al design. Quando è possibile è importante avviare una fase di prototipazione per ottenere feedback importanti per il risultato finale. Una prima rappresentazione del risultato finale in grado di simulare una realistica esperienza d’utilizzo.

5. Realizzare
Dopo mockup e prototipi arriva il momento di arrivare ad una versione pressoché definitiva del prodotto (interfaccia o oggetto vero). Finalmente quello su cui si è meticolosamente lavorato prende forma.

Se non è perfetto? Esistono diverse scorciatoie per evitare di far uscire un progetto imperfetto: test con utenti target, lancio versioni beta o test interni al team di lavoro.

6. Analisi bis!
Non si finisce mai di analizzare. Al contrario della prima fase di analisi qui non si considerano i risultati della ricerca ma quanto emerso dai testi effettuati sul prodotto finale.

Dove si è sbagliato e perché? In che modo si può migliorare il prodotto?

Ecco alcune domande da porsi per comprendere se il percorso è stato quello giusto e correggere eventuali errori.

In conclusione, va detto che la User Experience è un processo differente a seconda del progetto, del brand e dell’utente finale. Va sempre considerata la propria realtà lavorativa, senza però mai perdere di vista l’obiettivo finale: regalare al nostro pubblico la miglior esperienza possibile.

Experience Design

Approfondimento #17

Marketing e Tecnologia:
nuovi trend per il successo!

Da sempre il marketing è sinonimo di continuo mutamento. Strategie e scelte vanno sempre adattate e ponderate secondo lo scenario storico-sociale. In quello attuale gioca un ruolo fondamentale l’implemento tecnologico che, neanche tanto silenziosamente, sta invadendo le nostre vite.

Ecco i punti da seguire per non farsi trovare impreparati:

  1. User Experience: vedi, senti, parla.
    Nel web l’immagine è sempre più realistica, si sfiora quasi l’effetto cinematografico. L’utente medio è ormai abituato ad uno standard alto per cui ogni messaggio veicolato nel sito o nei social deve porre la massima attenzione: dal dettaglio grafico alla qualità del messaggio. Inoltre gli assistenti vocali sono ormai una realtà consolidata, Alexa di Amazon e Google Assistant ne sono un perfetto esempio. Non prendiamoli però come punti d’arrivo, al contrario siamo all’inizio di una fase sperimentale. L’audience di un’azienda non va più considerata passivamente, anzi va coinvolta con micro-interazioni. Mettere in relazione queste interfacce con le esperienze fisiche è ormai una realtà concreta della user experience.
  2. Cambiamento dello storytelling dei brand
    Consumatore finale e influencer giocano un ruolo sempre più importante nel panorama odierno del marketing, sempre in continuo cambiamento: non dimentichiamolo mai!
    Il brand attraverso queste nuove figure trova e raccoglie contenuti che poi possono essere rilanciati come messaggi per il brand stesso. Si costruisce così uno storytelling collaborativo.
  3. Le emozioni le nuove metriche del Marketing
    Il marketing cambia velocemente e anche i vari sistemi di misurazione dei risultati vanno aggiornati. Le emozioni possono a tutti gli effetti essere considerate nuove metriche. Oramai l’impatto della Brand Communication, specialmente il contenuto video, è talmente forte che si sente il bisogno di monitorare il riflesso continuativo delle proprie campagne. Per capire il punto di vista del consumatore si deve poter misurare ed esaminare le loro reazioni.
  4. Rinnovare le strategie
    Realizzare campagne che rendano unico l’ingaggio con il consumatore finale.
    Utilizzare tutti i momenti di contatto sia fisici che digitali per far leva su quello che il fruitore finale normalmente fa, come l’impiego dei social.
    Sono questi i canali più efficaci dove portare il proprio contenuto. Grazie anche a tools specifici si possono monitorare i contenuti generati dagli utenti per riempire la campagna di ingaggio. Quindi vedere come i nostri consumatori stanno partecipando in contenuti che poi i consumatori stessi vogliono rivedere.
    Alcuni di questi soggetti potranno diventare dei micro influencer con campagne di micro influencing molto efficaci, con utenti che non hanno una grossa portata di seguito ma che ti consentono comunque di espandere il messaggio in modo capillare.
    Non dimentichiamoci anche il successo delle campagne video, che grazie anche a piattaforme in crescita come Instagram riescono ad essere estremamente persuasive.

Tutto ciò, non solo conferma la peculiarità distintiva del marketing di confrontarsi con le dinamiche esterne della comunicazione, ma auspica anche agli altri dipartimenti aziendali di adottare lo stesso approccio per comprendere il proprio valore e la propria visione.

Marketing e Tecnologia: nuovi trend per il successo!

Approfondimento #16

Gli eventi come strumento di marketing
per la comunicazione e la promozione

Gli eventi (che siano istituzionali o di prodotto, esclusivi o di massa, per il business o culturali) hanno assunto, negli ultimi anni, un peso crescente nelle politiche di marketing e di comunicazione d’imprese ed enti che intendono promuovere la propria attività, prodotto, servizio, territorio o idea.

Lo scopo principale è quello di generare un orientamento positivo e di creare o aggiungere valore a un brand, un servizio, un prodotto, un ente, una zona geografica ecc. per mezzo di azioni di tipo emozionale ed esperienziale (contenuti d’informazione e cultura, spettacoli, interazione, relazioni).

Un evento con una strategia di marketing ben strutturata è un’evoluzione dell’attività di PR ed è in grado di essere un forte veicolo promozionale grazie alla possibilità di far vivere ai partecipanti un’esperienza concreta e di creare empatia tra brand e utenti.

La creazione di un evento è quindi uno strumento fondamentale da inserire all’interno del mix di attività di promozione e di comunicazione.

Quali caratteristiche deve avere un evento per raggiungere gli obiettivi prefissati?

Un evento (che sia sportivo, di entertainment, culturale, pubblico, politico, pubblicitario, solidale) per essere considerato rilevante non può prescindere dalle seguenti caratteristiche:

  • essere coerente con gli obiettivi e con la mission (aziendale, di prodotto, di servizio ecc.);
  • avere un target ben definito ed essere coerente con le sue aspettative;
  • essere unico e avere caratteristiche che lo contraddistinguano;
  • essere attrattivo per gli stakeholders;
  • essere ben comunicato.

Quali vantaggi porta la promozione attraverso gli eventi?

Un evento ben pensato, ben organizzato e ben realizzato porterà alla realizzazione di una grande varietà di benefici, tra cui:

  • creare valore. Un evento può valorizzare l’immagine di un’area, di un’azienda, di un prodotto o servizio;
  • generare notorietà. Un evento può migliorare il posizionamento di un territorio, di un’impresa, di un prodotto, promuovendo e diffondendo l’immagine che si vuole trasmettere;
  • permettere una comunicazione versatile. Un evento è uno strumento multidimensionale e multicanale che può adattarsi in pieno a ogni esigenza comunicativa;
  • raggiungere il proprio target. Un evento ha un accesso privilegiato al raggiungimento del proprio target grazie al fatto che si svolge dal vivo ed è in grado di creare una comunicazione aggregante e allo stesso tempo selettiva;
  • creare empatia. Un evento permette al pubblico di partecipare in maniera reale e interattiva creando un’esperienza ad alto contenuto emotivo;
  • differenziarsi dai competitor. Un evento è più incisivo rispetto ad altre forme di comunicazione e può avere un accesso facilitato ai media attraverso attività di media relations;
  • creare profitto. Un evento è in grado di generare nuovi flussi (turistici, di vendita ecc.)

Come si realizza un evento di successo?

L’evento è uno strumento complesso e articolato che richiede un’organizzata pianificazione, gestione e coordinamento di competenze diverse e tanta creatività.

L’event management (la gestione di un evento) ha tre fasi di realizzazione:

  • Pre Evento: imbastire tutte le attività di pianificazione strategica, dall’individuazione di un concept e degli obiettivi alla programmazione e alla gestione di tutti gli elementi di base e i contenuti logistici necessari (posizionamento, periodo, durata, mercato, localizzazione, palinsesto, risorse, investimenti, risultati attesi) per mettere in pratica la realizzazione della manifestazione; coinvolgere tutti i soggetti interessati e muoversi secondo un’organizzazione ben precisa per definire al meglio tutte le attività da gestire; generare engagement tramite la comunicazione e la promozione.
  • Durante l’Evento: porre l’attenzione sulla gestione e sul coordinamento in loco; creare un’esperienza attiva; creare azioni dirette a incrementare il numero di visitatori e stimolare l’interazione durante l’evento (azioni di product e Brand experience, testing, attività culturali).
  • Post Evento: stimolare il ricordo e la fidelizzazione tramite la diffusione dei risultati; consolidare le relazioni con i partecipanti; creare azioni di report e di verifica, analizzare i risultati.

Ogni evento è una realtà a sé stante, che raggiunge il successo sperato solo quando riesce ad ottenere la soddisfazione del cliente e del pubblico, e a raggiungere gli obiettivi prefissati nei tempi e nelle modalità previste.

Solo rivolgendovi a event manager professionali, che comprenderanno il vostro obiettivo e lo trasformeranno in emozione attraverso i sensi, potrà essere dato valore alle esperienze e renderle uniche per il vostro target.

Alcuni esempi di comunicazione per eventi.

Musa

Festiband

Unto

Efc

Approfondimento #15

Sei sicuro che il tuo sito sia efficace?

Essere in possesso di un sito web è fondamentale per ogni azienda: al giorno d’oggi infatti, internet è la fonte primaria di informazioni ed è uno dei principali strumenti utilizzati dal target per cercare argomenti e/o servizi  (secondo una ricerca di Audiweb emerge che il 38,7% della popolazione nazionale accede ad internet giornalmente: circa 21.4 milioni di utenti online al giorno).

È importante utilizzare le opportunità offerte dalle nuove tecnologie nel modo migliore ed essere online in modo corretto occupando uno spazio di qualità, e quindi efficace, grazie ad un sito studiato per essere lo specchio e la vetrina della propria impresa e che sia coerente con le esigenze aziendali.

Quali caratteristiche deve possedere un buon sito internet?

  • una struttura funzionale;
  • un visual accattivante;
  • una navigazione intuitiva;
  • contenuti di qualità e SEO oriented;
  • moduli dinamici per un continuo aggiornamento e interazioni;
  • una struttura Responsive.

Se si rispettano tutte queste caratteristiche il sito darà un’idea di professionalità e fungerà da punto di riferimento per gli utenti e da aggregatore per tutte le comunicazioni relative all’azienda.

Quali vantaggi porta l’avere un sito internet aziendale di qualità?

Internet è un canale rapido e alla portata di tutti, ideale per promuovere la propria azienda.
Se realizzato in modo professionale un sito può portarti:

  • più visibilità: il sito internet fornisce una prima impressione dell’azienda, comunica affidabilità, professionalità e chiarezza grazie a dei messaggi chiari, immediati ed incisivi dando più credibilità e professionalità al tuo business;
  • più interazioni: un buon sito internet permette di ampliare il proprio raggio di azione e la possibilità di essere trovato a qualsiasi ora del giorno e della notte e in qualunque periodo dell’anno, permettendo all’utente di farsi un’idea chiara relativa ai servizi o/e ai prodotti dell’azienda, stimolando interesse. Grazie a moduli dinamici, inoltre, permette un costante aggiornamento sulle novità dell’azienda;
  • più clienti: essere online, visibili, rintracciabili e alla portata di tutti in qualsiasi momento significa poter far conoscere la propria azienda e i propri prodotti e/o servizi al mercato nazionale ed internazionale.

Come si realizza un sito internet aziendale di qualità?

  • Consulenza di Marketing: per realizzare un buon sito internet non si può prescindere da un accurato lavoro di analisi degli obiettivi, dei concorrenti e dell’identità aziendale per realizzare una strategia personalizzata con declinate le azioni da intraprendere;
  • Spazio web: acquisto di un dominio SEO – oriented e creazione di una casella di posta professionale;
  • Sito vetrina: realizzazione di un sito statico con grafica personalizzata in base alle esigenze e agli obiettivi aziendali;
  • Moduli dinamici: creazione di sezioni dinamiche per un costante aggiornamento che permetta interazione e che riesca ad ottenere la fidelizzazione del cliente;
  • SEO / Ottimizzazione: contenuti chiari e testi specifici e persuasivi con Keywords appropriate e tecniche SEO aventi l’obiettivo di indicizzazione, trovabilità e posizionamento nei motori di ricerca;
  • Comunicazione integrata online: sinergia creata utilizzando tutti i canali disponibili, che permettano al sito di essere vivo e di suscitare interesse.

Avere un sito internet professionale è fondamentale per ogni azienda ma esserci non basta, in un mare di alternative devi emergere per essere efficace!

sito aziendale Fomap

Fomap

sito aziendale Ciam spa

Ciam

sito aziendale Lupattelli

Lupattelli

sito aziendale Cardinalini

Cardinalini

Approfondimento #14

Impresa 4.0:
come affrontare con successo
la quarta rivoluzione industriale

Cogliere al meglio le nuove opportunità in campo digitale e fare della quarta rivoluzione industriale il traino di un nuovo ciclo di sviluppo: questi i temi al centro del Road-Show promosso da Confindustria Umbria in collaborazione con Confindustria Digitale e Federmeccanica, realizzato con l’obiettivo di sostenere le PMI ad avviare percorsi di crescita attraverso la trasformazione digitale, cogliendo i vantaggi e gli incentivi offerti dal piano Industria 4.0.

Industria 4.0 rappresenta una vera rivoluzione trasversale, sia per dimensioni che per settori merceologici, che se non sfruttata adeguatamente porterà le aziende inevitabilmente verso la periferia del proprio mercato e del proprio settore.

È dunque fondamentale per le PMI attivare un percorso di trasformazione digitale competitivo e compiere tutti passaggi necessari per accedere alle nuove tecnologie, alle competenze e alle risorse.

Big Data, Digital Marketing, Social Enterprise: sono gli strumenti che ad oggi l’impresa deve sfruttare al meglio per conquistare i consumatori digitali, come sostiene Massimo Palermo, Country Manager di Avaya, azienda leader nelle soluzioni per l’engagement di clienti e team.

Uno dei maggiori punti di forza che accompagna la crescita delle aziende è certamente dato dalla visibilità sul web e sui canali social: strumenti che consentono di amplificare al massimo i concetti di conoscenza, condivisione e relazione. Potremmo chiarire il pensiero di Massimo Palermo attestando che l’evoluzione aziendale passa anche attraverso la presa di consapevolezza su quanto sia importante investire nel miglioramento del customer relationship marketing (volto ad incoraggiare una forte e duratura connessione del cliente con il brand. N.d.r.), unito ad una strategia chiara ed efficace basata sul digital marketing (l’utilizzo delle tecnologie digitali per creare una comunicazione integrata, mirata e misurabile che aiuti ad acquisire e fidelizzare i clienti, costruendo strette connessioni con questi ultimi. N.d.r.).

Il rischio per le aziende che non lo faranno sarà quello di ritrovarsi perdenti in termini di competitività e di crescita. La mossa vincente per le PMI è, invece, quella di operare questa rivoluzione affidandosi ad esperti del settore, facendo squadra e condividendo gli obiettivi, affinché dall’ascolto reciproco e dalla professionalità di ciascuno possa nascere un progetto di comunicazione digitale efficace, che unisca sapientemente anche sito web, blog, social media e App. È importante, inoltre, che tutto il sistema lavori armoniosamente e con una strategia ben precisa. A questo proposito, il primo fondamentale punto da cui partire è quello di fare un’analisi preventiva che aiuti a chiarire idee ed obiettivi da raggiungere.

Saper scegliere lo strumento giusto per dialogare con il proprio target è alla base di una comunicazione vincente, e fa la differenza. L’abilità sta proprio nel saper costruire una strategia integrata che unisca differenti media e strumenti. Ad esempio, un video realizzato professionalmente e reso visibile nei giusti mezzi di comunicazione consente il raggiungimento di importanti risultati in termini di visibilità e gradimento, al contrario un video realizzato in modo approssimativo e postato nei canali sbagliati rischia di trasformarsi in un boomerang. Individuare i giusti percorsi digitali, metterli al centro del proprio progetto di promozione ed investire insieme ad un team di professionisti costituirà per l’impresa l’asso nella manica che le consentirà di costruire un’indimenticabile customer experience (modo in cui il cliente percepisce l’interazione con un determinato brand a livello sia conscio che inconscio N.d.r.) per i propri clienti e prospect.

Come dice Luisa Spagnoli: “CREARE QUELLO CHE NON C’E FA LA DIFFERENZA”

Approfondimento #13

L'importanza della
Comunicazione Integrata Online

Per comunicazione integrata online si intende la sinergia delle strategie messe in atto per dare coerenza a tutte le azioni comunicative che si rivolgono agli stakeholders, con intenti di coinvolgimento, brand awareness e fidelizzazione.
Pianificare una strategia di comunicazione online in termini di integrazione multi-canale è fondamentale per ottenere visibilità e raggiungere gli obiettivi di business.
Importante sarà far trasparire la vision e la mission (aziendale o di prodotto) in modo univoco e chiaro, adattando il messaggio su tutti i canali di comunicazione che si intendono utilizzare.

Come fare ad ottenere visibilità e a raggiungere gli obiettivi di business tramite la comunicazione integrata online?

Occorre avere un’ottima strategia multi-canale ed essere presenti sul web con:

  • un efficace sito corporate responsive e campagne di ADV adeguate;
  • un’organizzata attività sui social network;
  • un servizio di newsletter mirato

Quali vantaggi porta la comunicazione integrata online?

Essere presenti sul web in modo coerente, coordinato e chiaro trasmette all’utenza l’immagine dell’azienda in modo moderno e facilmente fruibile.
É possibile, tramite un approccio integrato, mettere in luce i propri servizi/prodotti, la propria esperienza, le proprie qualità ed essere reperibili in modo facile, organizzato ed efficiente, ottenendo visibilità grazie alla possibilità di raggiungere un target mirato con una comunicazione specifica coinvolgendo diversi mezzi di comunicazione.

Come si svolge la creazione di un piano di comunicazione integrata?

Fondamentale è avere un approccio integrato partendo da un’attenta analisi delle esigenze del cliente, degli obiettivi, del target e dei competitors per elaborare una strategia efficace e per creare un messaggio coordinato e organico, personalizzandolo per ogni canale multimediale a disposizione e che possa creare valore.

La comunicazione è una questione di integrazione ma deve partire da una sola visone, da una strategia unica e da obiettivi comuni.

Mockup-Collettivo-CIAM

 

Mockup-Collettivo-Nerea

Approfondimento #12

Bilancio Sociale
per un Marketing Sostenibile

L’aumento esponenziale della sensibilità ambientale e sociale da parte di consumatori ed aziende è ormai un dato di fatto e questa tendenza ha già influenzato i modelli di comunicazione.

Stiamo parlando della comunicazione sostenibile (comunicazione dell’immagine sociale, economica e ambientale di aziende o istituzioni volta alla sensibilizzazione di comportamenti maggiormente responsabili) veicolata attraverso quello che viene chiamato il marketing sostenibile (valorizzazione e promozione della comunicazione sostenibile).

consumatori attenti e consapevoli sono in netta crescita, non cercano più le sole informazioni sul prodotto/servizio, ma fanno attenzione al “chi” produce e al “come”, preferendo l’azienda impegnata sul fronte ecologico, sociale ed etico.

Qual è il primo passo che un’azienda deve compiere per raggiungere e conquistare il consumatore consapevole?

La redazione del bilancio di sostenibilità.

Il bilancio di sostenibilità o sociale è un documento annuale che si affianca al bilancio d’esercizio e che raccoglie tutte quelle attività inerenti alla condotta sociale, ambientale ed economica della propria azienda. Si rivolge agli stakeholders: clienti, dipendenti, fornitori, enti, collettività e tutti i portatori di interessi.

A tali attività va data massima diffusione con una promozione mirata, coordinata, continuativa e sopratutto stilisticamente accattivante, attraverso:

  • sezione del sito dedicata
  • sezione del blog aggiornata
  • newsletter periodiche
  • post sui social network

Perchè fare marketing sostenibile?

Perchè comporta il realizzarsi di significativi benefici per l’azienda, tra i quali:

  • incrementare il valore dell’azienda agli occhi degli stakeholders (brand equity, awareness);
  • innalzare la fedeltà degli stakeholders (brand loyalty);
  • aumentare le vendite implementando il portfolio clienti.

Come fare marketing sostenibile?

Per quanto riguarda le fasi in cui si articola l’attività, cominceremo con un brief iniziale e con un sopralluogo tecnico volto a conoscere le politiche e gli interventi sociali, ambientali ed economici dell’azienda, per poi redigere un’analisi accurata elaborando tutti i dati raccolti in un documento integrato, informato e informativo.

In seguito procederemo con la parte di promozione del bilancio redatto, tramite la diffusione in tutti i canali di cui l’azienda dispone (creandone anche di nuovi se necessario).

Trasforma la sostenibilità da etica a strategia di business: dal vantaggio collettivo al vantaggio competitivo!

Un esempio di marketing sostenibile

Cardinalini

Approfondimento #11

Video aziendale per promuovere l’identità

L’importanza di comunicare in maniera rapida e influente è basilare in un mondo sempre più dinamico.
Il video, con la sua velocità ed immediatezza, risponde perfettamente all’esigenza di dinamicità dei tempi moderni. Ricopre un ruolo importantissimo come efficace strumento di penetrazione nelle menti e nel ricordo degli utenti, veicolando le informazioni in chiave emozionale che permette la comprensione del messaggio in pochi istanti. I video hanno un audience sempre più in crescita e sono un mezzo efficace, moderno e d’impatto che permette di veicolare l’identità e i valori aziendali ad un vasto pubblico, in quanto può essere trasmesso e distribuito in diversi canali e in diverse occasioni (web, social, presentazioni, fiere…) ed essere facilmente compreso da tutti.

Uno strumento necessario

Il video aziendale è fondamentale per:

  • catturare l’attenzione degli utenti e coinvolgerli in un’esperienza immersiva, fatta di suoni e immagini;
  • farsi conoscere raccontando la propria realtà, mostrando i propri punti di forza e le proprie qualità;
  • presentare le informazioni in modo chiaro ed esaustivo, parlando all’utente in modo diretto;
  • far conoscere i prodotti, i servizi, i processi, il lavoro e incentivare all’acquisto (aumento delle vendite);
  • mostrare “familiarità”: gli uffici, i dipendenti e le attività.

La produzione di un video aziendale deve essere orientata alla qualità e al business, coerentemente con l’identità aziendale e con ciò che si vuole trasmettere, facendo vivere a chi ne fruisce un’esperienza a 360°.

Tutto questo ha lo scopo di aumentare la visibilità e instaurare un rapporto umano con il proprio interlocutore aumentandone la fidelizzazione.

Realizzazione

Per quanto riguarda le fasi di lavoro si compongono di:

  • una fase di pre-produzione dove verrà elaborata un’idea creativa e una sceneggiatura, dei sopralluoghi e un piano di produzione;
  • una fase di produzione, dove verranno effettuate le riprese utilizzando camere professionali, droni, luci, supporti per audio, attori, etc.;
  • una fase di post-produzione che riguarderà l’editing offline e online, la grafica, l’effettistica e la finalizzazione;
  • per la consegna di un filmato della durata approssimativa di 3/5 minuti che possa essere veicolato tramite tutti i mezzi a disposizione.

Usare i video nella costruzione della propria Brand Identity aiuterà ad ampliare le potenzialità della propria azienda ed è una strategia necessaria e vincente.
Crea un filo diretto con i tuoi utenti, emozionali per aumentare il tuo vantaggio competitivo!

Alcuni esempi di video aziendale realizzati dai nostri video-maker.

Ciam s.p.a – video aziendale

Concetti 100 – Video Evento

3D Demo – video tecnico

Demo – video infografica

Arena FW14 Sportswear Collection – video emozionale

Co.Me.Ar for Project Engineering – video aziendale
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